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Diaz e Iapichino campioni in Diamond League

28 Agosto 2025

Andy conquista il terzo Diamante in carriera con un super 17,56 nel triplo a Zurigo, Larissa salta un ottimo 6,93 nel lungo e batte Mihambo per un centimetro a due settimane dai Mondiali di Tokyo

Splendida serata azzurra nella finale della Wanda Diamond League a Zurigo. L’Italia conquista due Diamanti, il trofeo-simbolo del massimo circuito mondiale, nel triplo con Andy Diaz (17,56/-0.3) al terzo successo in carriera, e nel lungo con Larissa Iapichino che in Svizzera bissa la vittoria della passata edizione con la misura di 6,93 (-1.1), un centimetro in più della tedesca Malaika Mihambo, quando mancano due settimane ai Mondiali di Tokyo.

BENTORNATO DIAZ - Che ritorno per Andy Diaz. Il bronzo olimpico, oro mondiale ed europeo indoor, conquista il terzo Diamante in carriera, vincendo la finale della Wanda Diamond League a Zurigo con un super 17,56 nel triplo (-0.3 il vento), misura che infonde tanta fiducia a due settimane dai Mondiali di Tokyo. L’azzurro delle Fiamme Gialle supera alcuni dei rivali più pericolosi che lo attendono nella rassegna iridata in Giappone, dal portoghese Pedro Pichardo che momentaneamente lo aveva scalzato al comando con 17,47 (dopo il 17,31 iniziale di Diaz), all’algerino Yasser Triki (17,42), al giamaicano Jordan Scott (17,16). Per il saltatore allenato da Fabrizio Donato è il terzo titolo di Diamond League Champion dopo quelli del 2022 e del 2023. Fin qui, in una stagione condizionata da problemi fisici tra la primavera e l’estate (sindrome retto-adduttoria), Diaz è sempre andato a segno nelle occasioni che contano: titolo europeo indoor ad Apeldoorn con 17,71, titolo mondiale al coperto a Nanchino con il record italiano di 17,80 (attuale world lead) e oggi vincitore della Diamond League nel mitico stadio Letzigrund con la seconda misura all’aperto della stagione (il cinese Wu 17,68 il 4 agosto).

ANDY: "NON MI ASPETTAVO QUESTA MISURA, ADESSO I MONDIALI!" - “Le sensazioni erano proprio buone, già dal riscaldamento - commenta il 29enne azzurro - Non mi aspettavo una misura così, dato che le ultime due gare non erano andate alla grande. Sono venuto qui per testare la mia forma e ho mostrato di essere ancora tra i migliori. Ringrazio i dottori Billi, Petrucci e Napoli per avermi aiutato in questo percorso, ora sono pronto per Tokyo, fisicamente e mentalmente. Zurigo mi è servita tanto, ci portiamo a casa questo Diamante e adesso ci vediamo ai Mondiali!”.

 

SEMPRE IAPICHINO - Come a Bruxelles lo scorso anno, il Diamante è di Larissa Iapichino. Stavolta per un solo centimetro, quanto basta per esultare e guardare con ottimismo a Tokyo. La campionessa europea indoor mette le mani sul trofeo grazie al salto da 6,93 (-1.1) al terzo ingresso in pedana, misura con cui scalza dalla leadership la tedesca Malaika Mihambo (6,81). La rivale, però, non è ancora doma: all’ultimo salto piazza un 6,92 che sfiora il risultato della fiorentina ma non le sfila lo scettro. Terza piazza per la francese Hillary Kpatcha (6,75). L’azzurra delle Fiamme Oro, allenata dal papà-coach Gianni, si conferma totalmente a proprio agio nel contesto della Diamond League e incassa risposte confortanti in vista dei Mondiali: sarà tra i primi azzurri a partire, già questo sabato con destinazione pre-camp di Tokorozawa.

LARISSA: “ATMOSFERA MAGICA” - “Bellissimo, che emozione in questa atmosfera - racconta la 23enne argento continentale all’aperto - e Zurigo è uno stadio magico.

Andy Diaz (foto Montesano/Diamond League)

Larissa Iapichino (foto Montesano/Diamond League)

Contenta di essermi confermata in Diamond League, grazie al mio team riesco a farvi divertire, però da domani il focus va sui Mondiali di Tokyo: è la gara dell’anno che sto aspettando da tanto tempo”.

GLI ALTRI AZZURRI - Quinta piazza per Marco Fassinotti (Aeronautica) nel salto in alto: l’azzurro supera alla prima prova sia 2,16 sia 2,19, poi saluta con tre errori a 2,22. Non decolla l’argento olimpico Shelby McEwen (2,13), segnali mondiali invece dal neozelandese Hamish Kerr (2,32 alla prima) e dall’ucraino Oleh Doroshchuk, secondo con 2,30 e un 2,34 non lontano dal bersaglio. Nei 1500 un’altra buona prestazione per Marta Zenoni (Luiss), decima con 4:00.71. L’australiana Jessica Hull (3:57.02) finisce di colpo le energie nel rettilineo finale e si fa riprendere sul traguardo dalla keniana Nelly Chepchirchir (3:56.99) sulla quale vantava un ampio vantaggio. Corre in 55.77 ed è settima Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) nei 400 ostacoli di una stupenda Femke Bol (52.18 per l’olandese).

DIAMANTI IN PISTA - Re e regina dei 100, Christian Coleman e Julien Alfred: lo statunitense timbra Zurigo in 9.97 (-0.4), la campionessa olimpica di Parigi (Saint Lucia) brilla in 10.76 (+0.3). Nei 200 la sfida mondiale tra Noah Lyles e Letsile Tebogo si risolve in favore dello statunitense che brucia il botswano in rimonta per due centesimi (19.74-19.76/-0.6) al termine di un duello accesissimo. Al femminile, Diamond Trophy per la sprinter Usa Brittany Brown in 22.13 (-0.4).

 

Prova notevole per Salwa Eid Naser (Bahrain), magistrale 400 in 48.70 per battere un record del meeting che durava addirittura dal 1982 (Kratochvilova 48.86). Di valore anche il 43.85 dello statunitense Jacory Patterson al maschile, primato personale e ambizioni sempre maggiori per Tokyo. Incanta nei 400 ostacoli il norvegese Karsten Warholm, senza rivali dall’alto del suo 46.70, mentre tra gli ostacoli alti sfrecciano lo statunitense Cordell Tinch (12.92/+0.3) e la giamaicana Ackera Nugent (12.30/-0.6) con il record svizzero portato a 12.40 da Ditaji Kambundji. Nel mezzofondo, meravigliosi gli 800 con la svizzera Audrey Werro che continua a impressionare: scende a 1:55.91 e sulla sua scia si migliorano anche la britannica Giorgia Hunter-Bell (1:55.96) e la francese Anais Bourgoin (1:56.97). Al maschile prevale il keniano Emmanuel Wanyonyi (1:42.37) insidiato nel rettilineo conclusivo dal britannico Max Burgin (1:42.42).

 

Continua l’ascesa del fenomenale olandese Niels Laros, al record nazionale dei 1500 con 3:29.20 davanti al keniano Reynold Cheruiyot (3:29.91). 3000 femminili vinti dall’etiope Aleshign Baweke (8:40.56), maschili dal francese Jimmy Gressier (7:36.78), 3000 siepi maschili al tedesco Frederik Ruppert (8:09.02), femminili alla keniana Faith Cherotich (8:57.24).

TRIONFI IN PEDANA - Gran serata per il giavellotto: il tedesco Julian Weber lo spedisce prima a 91,37 e poi a 91,51, primato personale e migliore prestazione mondiale dell’anno. Tra le donne regna la greca Elina Tzengko (64,57). Tripletta cubana nel triplo femminile con Leyanis Perez (14,91), Liadagmis Povea (14,72) e Davisleydi Velazco (14,65). Quinto Diamante consecutivo nel disco per la statunitense Valarie Allman, imbattuta in finale dal 2021: si impone con 69,18. Disco maschile al lituano Mykolas Alekna (68,89).

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