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Battocletti bronzo, Italia record 7 medaglie!

20 Settembre 2025

Terzo posto nei 5000 per Nadia a Tokyo (14:55.42): è la prima donna italiana a conquistare due medaglie nella stessa edizione dei Mondiali. Azzurri mai così tante volte sul podio

È la nuova impresa di Nadia Battocletti, straordinario bronzo nei 5000 ai Mondiali di Tokyo una settimana dopo l’argento nei 10.000 metri, a trascinare l’Italia al record storico di medaglie. Sette volte sul podio con un oro, tre argenti e tre bronzi, non era mai successo nelle diciannove precedenti edizioni. L’azzurra si prende un magnifico terzo posto in 14:55.42 con un’altra gara emozionante dietro alle fenomenali keniane: vince la primatista mondiale Beatrice Chebet (14:54.36) che completa la doppietta d’oro come alle Olimpiadi della passata stagione, argento per la campionessa uscente Faith Kipyegon (14:55.07) a quattro giorni dal successo nei 1500 metri. Stavolta la fuoriclasse trentina si porta in testa a circa 500 metri dal traguardo prima della volata che a Tokyo la premia con il bronzo, dopo essersi piazzata quarta l’anno scorso ai Giochi di Parigi dove aveva conquistato l’argento sulla doppia distanza, ed entra nella leggenda perché diventa la prima donna azzurra a festeggiare due medaglie nella stessa edizione dei Mondiali: ci erano riusciti soltanto Pietro Mennea (argento 4x100 e bronzo 200 nel 1983) e Francesco Panetta (oro 3000 siepi e argento 10.000 nel 1987). Il massimo storico per l’Italia era di sei medaglie in un’edizione a Goteborg nel 1995 con due ori, due argenti e due bronzi.

SECONDA MEDAGLIA - Che brividi a Tokyo, è ancora magica Nadia Battocletti. La regina del mezzofondo azzurro fa sognare: ci prova fino alla fine senza paura, lotta ad armi pari con le più forti e agguanta un’altra medaglia, il bronzo dei 5000 metri. Nelle fasi di avvio dettano il passo le statunitensi Shelby Houlihan e Josette Andrews con la keniana Agnes Ngetich e Nadia Battocletti in controllo, francobollata da Beatrice Chebet, mentre Faith Kipyegon viaggia al centro del gruppo. Passaggio lento al primo chilometro (3:17.13), si prosegue intorno ai tre minuti ogni mille con 6:19.94 e 9:18.66, poi un parziale in 2:57 transitando in 12:15.51. Finale da batticuore con la 25enne delle Fiamme Azzurre che va avanti quando mancano 500 metri, risale Kipyegon per tallonarla prima del sorpasso all’inizio del rettilineo opposto, seguita come un’ombra da Chebet, ma ‘StraordiNadia’ resta vicina e nel match per il podio stacca l’etiope Gudaf Tsegay che si deve accontentare del quinto posto in 14:57.82 superata anche da Houlihan, quarta con 14:57.42.

HO VOLUTO OSARE” - “Mi sono detta che era il giorno per provare a osare - racconta Nadia Battocletti - e sono molto felice e fiera di me stessa. L’idea è balenata alla vigilia insieme al papà-coach Giuliano: ho pensato che forse nei 10.000 avevo perso quell’attimo, anche se probabilmente non sarebbe cambiato il risultato della gara, che mi ha fatto capire di doverci provare. La tattica delle americane, a lungo in testa, mi ha agevolato e a 600 metri dal traguardo quando ho visto salire le africane mi sono messa subito al comando. Trovarmi davanti all’ultimo giro è stato emozionante, ai duecento eravamo un quartetto e ho pensato che comunque non potevo rischiare troppo, si deve essere anche scaltri e le ho fatte passare, cercando di scalare una marcia nel finale. In mente avevo ‘Rain, in your black eyes’ di Ezio Bosso, una melodia che aumenta di ritmo negli ultimi minuti. Ero arrivata qui per mostrare a me stessa che stavo bene, che gli allenamenti prima o poi pagano, e adesso sto raccogliendo tanto. Mi piace trovarmi in questa posizione, mi piace il confronto e la competitività con le migliori al mondo, ma prima e dopo la gara c’è molto rispetto: è proprio questo che mi è sempre piaciuto dell’atletica e che mi ha portato a continuare”.

4x400: AZZURRE OK - Si qualifica alla finale della 4x400 femminile il quartetto italiano con Anna Polinari, Virginia Troiani, Alessandra Bonora e Alice Mangione in 3:24.71, al quarto posto con l’ultimo crono di recupero. Le azzurre corrono il terzo tempo italiano di sempre, a poco più di un secondo dal record di 3:23.40 realizzato nella scorsa stagione, e timbrano il pass per la terza edizione consecutiva della rassegna iridata. Eliminata la 4x100 maschile, al sesto posto in batteria con Fausto Desalu, Marcell Jacobs, Lorenzo Patta e Matteo Melluzzo in 38.52 mentre l’ultimo tempo utile è il 38.34 della Francia, ma la gara degli azzurri è condizionata da un contatto con il Sudafrica. Dopo un avvio poco brillante (0.235 il crono di reazione) per Desalu, in quinta corsia, al cambio Jacobs urta con il primo frazionista sudafricano Shaun Maswanganyi al suo esterno, in sesta, e rischia di cadere, rimane in piedi anche se il risultato è compromesso. Il ricorso azzurro viene poi respinto. Poca fortuna per la 4x100 femminile con l’infortunio in prima frazione di Vittoria Fontana, costretta quasi a fermarsi in curva per un problema alla coscia sinistra, Gloria Hooper riesce comunque a prendere il testimone che arriva a Dalia Kaddari e Alessia Pavese: out con la sesta posizione in un poco significativo 49.41 nella batteria vinta dalla Giamaica (41.80). Nell’eptathlon tredicesima Sveva Gerevini con 6167 punti, terza prestazione in carriera al rientro dall’intervento di fine marzo al tendine d’Achille destro. La seconda giornata dell’azzurra si conclude con 44,16 nel giavellotto, record personale dopo nove anni, e 2:08.89 sugli 800 metri. Oro alla statunitense Anna Hall (6888) che precede l’irlandese Kate O’Connor (6714), bronzo a pari merito per Taliyah Brooks (Usa) e Katarina Johnson-Thompson (Gran Bretagna) a 6581 punti.

 

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